Si dice che l’inverno sia la stagione in cui il contadino riposa, e forse è vero per il fisico, e neanche troppo. Il lavoro nel campo è sicuramente ridotto al minimo, ma in casa, si progetta la nuova stagione, si studia, si riparano e si fa manutenzione agli attrezzi, strutture e soprattutto alle case dei nostri collaboratori.
Il contadino è solo uno degli elementi del sistema agricolo, è nel suo lavoro di custode della Terra, è aiutato da insetti, uccelli e tanti altri figli di Madre Natura.
Per controllare le popolazioni di fitofagi e assicurarci un raccolto, possiamo avvalerci dell’aiuto di “insetti utili”, consociazioni benefiche, microrganismi e uccelli selvatici. Non vogliono paga, non chiedono nulla, lavorano bene e sono perfettamente naturali. Chiedono solo rispetto. Essere salvati da erbicidi e fitofarmaci e, per poter essere più numerosi ed efficienti di una casa dove ripararsi e riprodursi.
In ambiente mediterraneo, esistono diverse specie di uccelli che occupano volentieri le casette nido, ciascuno secondo la sua biologia ed etologia. Due delle specie più diffuse e confidenti nei nidi artificiali sono la cinciarella e la cinciallegra, uccelli di piccole dimensioni, dai colori vivaci e canto gioioso.
Queste due specie sono voraci insettivori che si nutrono di moltissimi parassiti delle nostre piante; per esempio afidi, coccidi, larve di cavolaia e nottue. In primavera, con un nido pieno di vita da sfamare, la loro attività di cacciatori diventa frenetica e il risultato è un grande quantità di parassiti in meno giornalmente. A questo punto è chiaro che realizzare delle strutture per la nidificazione nell’orto significa fare un gesto d’amore nei confronti della natura e avere in cambio un orto libero da molti parassiti, il tutto con un dispendio di energie minimo, legato soltanto alla realizzazione delle casette nido.
Realizzare casette nido non è complesso, ma affinché vengano occupate è bene tenere a mente alcuni principi; è possibile utilizzare sia legno riciclato (meglio), sia legno appena comprato, per nidi solidi e duraturi sarebbe meglio non utilizzare compensato, mdf o simili. Bisogna infatti tenere a mente che i nidi rimarranno esposti alle intemperie e che la loro tenuta deve essere sicura e non devono rigonfiarsi o peggio rompersi. Utilizzare tavole di spessore non inferiore ai 2 cm; questo permette il corretto isolamento termico della covata e dei futuri pulli. Realizzare tagli precisi, evitando di lasciare fessure a struttura completata ( nel caso in cui ci siano delle fessure, si possono stuccare creando una pasta di legno con segatura e vinavil). Non utilizzare legno trattato con sostanze chimiche; un ottimo impregnante naturale è l’olio di frittura esausto, così facendo risparmiamo sui costi della vernice e dello smaltimento, e se proprio abbiamo desiderio di colorare il legno, possiamo utilizzare vernici all’acqua. Inoltre è molto importante realizzare sul fondo del nido un foro centrale di pochi millimetri, utile per lo scolo della condensa. Installare il nido in un luogo sicuro, ad una altezza di circa due metri o più, con il foro d’entrata esposto sud, sud-est. Di seguito inseriamo le foto con le misure di una casetta modello standard adatta a cicniarelle e cinciallegre.